
Addio Dominique Dupuy
Ho appena appreso con grande tristezza della morte di Dominique Dupuy. Avrebbe compiuto 94 anni il prossimo ottobre. Ha danzato sulla scena finché le forze fisiche glielo hanno permesso. Ho avuto la fortuna di aver ricevuto il suo insegnamento per oltre dieci anni e fin dall’inizio della mia formazione di danzatrice, prima a Roma e poi a Parigi.
Sapevo che era molto malato e alla fine dei suoi giorni, ma non so perché si pensa sempre che i veri Maestri non possano mai scomparire. Avevo sue notizie regolarmente. Proprio ieri pomeriggio parlavo di lui con un collega e mi chiedevo come stesse.
Si dice che quando si lascia questa terra, l’anima viaggia ovunque per annunciare che il corpo fisico non è più vivo. La sua anima si è quindi manifestata nei nostri pensieri. Avevo 16 anni quando ho avuto l’opportunità di seguire uno dei suoi stage a Roma negli anni ’80.
Il suo insegnamento era molto esigente; era sempre disponibile a spiegare e trasmetteva la danza con grande passione.
Grazie all’incontro con lui, ho deciso di studiare presso la sua scuola di alta formazione professionale a Parigi, “Les Rencontres Internationales de Danse Contemporaine”, al 104 Boulevard de Clichy, vicino a Montmartre. Dominique mi ha insegnato il senso dello spazio nella danza, il lavoro al suolo (quando ancora non era di moda “buttarsi a terra”) e l’interazione di ogni movimento del corpo con la forza di gravità. Nella mia libreria ci sono i suoi libri con una dedica firmata da lui e poi una lettera, che conserverò per sempre, scritta a mano con la penna stilografica che portava sempre con sé. Era una lettera di referenze su di me, che fotocopiavo quando facevo domanda per le audizioni. Conservo l’originale. È un pezzo prezioso che terrò per sempre.
Addio Dominique, mio Maestro, conserverò nel mio cuore tutti i ricordi e il prezioso sapere sulla danza, dalla pedagogia all’anatomia, dall’interpretazione al pensiero della danza. Grazie per il suo incredibile insegnamento. 𝑃𝑎𝑡𝑟𝑖𝑧𝑖𝑎 𝐿𝑜 𝑆𝑐𝑖𝑢𝑡𝑜
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