“Su sfondi naturali abita la danza di Patrizia Lo Sciuto. Guardare il suo movimento è scoprirne le ineffabili tracce in ognuno di noi. Tracce non visibili, non dicibili, in risonanza con la misteriosa rivelazione del respiro della vita”.
Daniela Cecchini, studiosa e critico di danza
“Tra terra e cielo, con la forza delle radici e insieme la fragilità delle foglie, il corpo di Patrizia è un concentrato di emozioni. La fluidità e la limpidezza del gesto sono un dialogo animato e teso con il silenzio, una magia che ha in sé la naturalezza e la forza degli elementi: l’acqua, il fuoco, l’aria, la terra. Guardarla danzare significa entrare in connessione con la parte più profonda di noi stessi, quel territorio di emozioni inespresse, ricordi sedimentati, palpiti e sussurri che ci abitano e che non sappiamo esprimere. Li vediamo plasticamente rappresentati dai suoi gesti misurati e sapienti, talvolta rapidissimi, talvolta studiatamente lenti. Ogni volta che partecipo ad una sua performance ho l’impressione di vedere una poesia in movimento, una passione e una forza che sono anche mie ma che non saprei “dire” con questa intensità. Una risorsa preziosa per la nostra città, così bisognosa di artisti veri, di competenze maturate con fatica sul campo e condivise con naturalezza e luminosità”.
Stefania La Via, docente, poetessa e operatrice culturale
“Eterea danzatrice di superba bellezza e bravura, leggera nell’anima, mai banale e superficiale”.